Friday, 22 July 2016

Quando perdi l'abitudine

così, il titolo mi andava perché non so dove sia andata l'abilità che avevo di riversare parole.
Comunque, oltre a perdonarmi l'assenza di figure retoriche da panico, devo un attimo riassumere cose che mi girano in cranio da mesi e non riesco a definirle/dirle/circoscriverle.

Sono idee successive all'attentato di Nizza, al fallito golpe in Turchia, al mio quasi ossessivo ascolto di discorsi di Trump e al mio leggere in internet cosa ne pensano all'estero dell'Italia (spoiler: pensano tutta l'Italia sia la Sicilia). 
Uniscono tutto in un cumulo e mi accorgo di farlo anch'io. La primaria forma di superiorità dell'uomo rispetto alle altre specie è la capacità di associazione che (con l'astrazione) unifica in concetti gli oggetti e  crea classi. Come i "quadrupedi". È sbagliato pensare che più uno è stupido, minore è il numero di classi di cui dispone (o che è riuscito a concepire)? 
Dunque tutti quelli che fanno "di tutte le erbe un fascio" sono più stupidi dei selettivi (?). Il crollare in facili classi (negro, ateo, poliziotto, ricco, giovane, cinese) e definizioni annesse (ladro, sociopatico, fascista, intelligente, impasticcato, copione) è sbagliato per il campione statistico ridotto, no?
Non è uno sfogo di buonismo e io stesso crollo in stereotipi (o facili classi) e ne capisco l'utilità per una comunicazione fulminea (Trump non può star là a spiegarti la storia dell'immigrato cattivo e da cosa si differenzia da quello buono) e in generale le facili classi vengono dall'istinto e non dal ragionamento. Un nero ha rubato -> tutti i neri rubano. Più comodo, no? Evoluzione. 
Fuoco brucia, no tocco più fuoco.
Facile, no?  
Vabbè, sto divagando. Che altro è che mi turba?
Non ricordo. Non riesco a tenere le cose a bada. 
Ah, sì. Rabbia. Forse sto riuscendo a  ridurre. Ho dato un po' di lettura a consigli di psicologi e analisti su come affrontare gli outburst. È l'analisi del senso di colpa che può aiutare ad evitare e ad attutire.

Ora ricordo l'altra cosa: qual è la motivazione degli altri per vivere? Mi rifiuto che sia istinto. Devo pensarci, ma dopo osservazioni ho il triste sospetto che siano strutture enormi ma friabili. E la mia pure.
Devo lavorarci. Perlomeno ho scritto qualcosa. Manca il tono e il registro figo, ma dovrò pur riprendere la riabilitazione con un po' di esercizi facili, no?
diocan.

Mi sono preso 5 min e ho riletto. Ho scritto le cose di cui vergognarsi quando leggerò in futuro, per lo stile da scuole medie soprattutto, l'assenza di doppie letture e strane consonanze. Lo pubblico comunque perché sento un po' l'assenza di tutto questo e di solito mi sparo frasi nella solitudine quotidiana che vorrei replicare ordinate in oliate macchine da evocazione d'immagini.
Ecco. Ciao.


Tuesday, 19 July 2016

Booom

The explosion is at its core a basic chemical process.  It is a reaction in which the number of moles of the products is much larger than the moles of reagents.
First time I learned this I was amazed.  For almost an hour I remained still and mesmerized.
Finally I exclaimed "everything makes sense!". 
I had never understood many things before that moment.  Why do they always teach me about moles and the fact that equal volumes of (perfect)  gases contain the same number of moles?
What does it even mean volumes and moles?
And then you learn about explosion: if you get more moles after the reaction,  they can not be contained in the same volume of the reagents,  they have to expand.  Fast.  Booom.

So right now I am really passed off.  I dare to say that I am about to explode.
Because of what reaction? 
Fuck,  I am just a patronising son of a bitch