Saturday, 12 December 2015

Di venti

Ora che hai divelto i cardini e deviato gli argini 
e distolto gli occhi dai margini delle forme
che si susseguono ai lati, spargimi 
come neve al sole di fine inverno,  
come i semi fertili nel ricco suolo 
e al suono crescimi delle nostre vite esili
che vibrano unite dall'archetto 
di un concerto eterno.

2 comments:

  1. Troppo sdolcinato, non esiste un concerto eterno, puoi sperarlo ma le cose infinite stonano, l'archetto si consuma sulle corde.
    Mi piace la prima parte:
    "distolto gli occhi dai margini delle forme
    che si susseguono ai lati"
    ora che mi conosci per quello che sono, guarda oltre, distruggimi e ricostruiscimi, magari in modo diverso...

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  2. Un concerto eterno di Gigi d'Alessio non lo spererei mai. E il concetto che esili vite siano torturate in eterno da un archetto sembra sdolcinato solo a chi lo vuole tale.
    Io mi riferivo a qualcosa che spero duri a lungo, ma forse stavo solo cercando di chiudere un'idea che non riuscivo a gestire, un po' come frenare a fondo pista e allora uno si butta col culo a terra.

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