Ora che hai divelto i cardini e deviato gli argini
e distolto gli occhi dai margini delle forme
che si susseguono ai lati, spargimi
come neve al sole di fine inverno,
come i semi fertili nel ricco suolo
e al suono crescimi delle nostre vite esili
che vibrano unite dall'archetto
di un concerto eterno.
Troppo sdolcinato, non esiste un concerto eterno, puoi sperarlo ma le cose infinite stonano, l'archetto si consuma sulle corde.
ReplyDeleteMi piace la prima parte:
"distolto gli occhi dai margini delle forme
che si susseguono ai lati"
ora che mi conosci per quello che sono, guarda oltre, distruggimi e ricostruiscimi, magari in modo diverso...
Un concerto eterno di Gigi d'Alessio non lo spererei mai. E il concetto che esili vite siano torturate in eterno da un archetto sembra sdolcinato solo a chi lo vuole tale.
ReplyDeleteIo mi riferivo a qualcosa che spero duri a lungo, ma forse stavo solo cercando di chiudere un'idea che non riuscivo a gestire, un po' come frenare a fondo pista e allora uno si butta col culo a terra.