Tuesday, 1 July 2014

Avere per dare. Essere per generare.

C'è  qualcosa di fondamentalmente sbagliato nel concetto di do ut des,  "dare per ricevere".
C'è qualcosa di molto o totalmente sbagliato nel concetto di "dare": dare attenzione,  dare tempo,  dare amore,  dare sprangate.
È intrinseco che questo "dare"  preveda una privazione da parte del donatore e,  ancora più a monte,  prevede che ci sia un possesso, che chi da prima ha e detiene ciò che da.

Perché?
Ma proprio no. Se io ho milioni di soldi e li do in giro sono bravo,  perché avrei potuto tenerli.  Ma che cazzo?   È che se li avessi tenuti,  con una vita limitata,  sarei stato una merda. Questo è il giusto giro delle cose.

Non è una compravendita,  santosatana, non è un cazzo di favore,  un vuoto a rendere di bozze di vetro.
Uno è in uno stato e genera doni.
Io sono,  io voglio,  quindi costruisco la situazione per cui quello che concedo non è una concessione,  ma un premio per me.

Uno non "da il suo tempo", ma fullfilla il suo essere,  vive quel tempo perché è  quello che vuole.
Uno non dà sprangate,  ma rilascia il suo essere aggressione vivente.

Certo,  bisogna essere per generare. Essere convinti,  sicuri,  coinvolti,  appagati.  Dal ricevente.
Ma non è in egual misura,  non è nemmeno nello stesso campo da gioco. Deve essere un flusso, una semplicità che scivola via con la corrente.

Oh,  certo,  io predico magnificamente e razzolo di merda,  però questo è quello in cui credo.
Non ho mai visto un do ut des,  perché cazzo non esiste. Non è che nasciamo tutti con la stessa faretra.
C'è gente che nasce con una Morning Star...

Quindi bello eh,  dare roba per essere in credito morale?
Ma fatemi cagare. 
E questa è  la stessa differenza tra chi è  simpatico e chi fa lo simpatico.
Il primo è  una forgia e sforna proiezioni di sé,  il secondo è  un metodico che recita da copione. Il primo genera e non gli pesa,  il secondo si priva e si impegna (ahahahaah).

Alla fine è sempre darsi un ruolo e dioinesistente solo sa quanto un ruolo sia necessario.

1 comment:

  1. grazie@grazie.it1 July 2014 at 15:17

    bell'analisi
    dopo la lettura porto via spunti interessanti,
    grazie.

    ReplyDelete