Il mio sabato sera finisce in un istante quando mi accorgo che ho una tasca bucata.
Sembra stupido eh, che per una tasca bucata io getti tutte le fiches a monte, mi avvolga nel chiodo di pelle e abbandoni tutto e me ne torni all'ovile deserto. Sembra stupido ma di regola seguo l'istinto e il mio istinto stava gridando "Pericolo!" con tanto di sirena e lampeggianti rossi.
Mi trovo così in cucina da solo con un paio di pantaloni sani e il dubbio amletico se tornare al mondo piovoso esterno o se rimanere nel silenzio.
Scelgo il silenzio e penso a quanto possa essere divertente essere come sono.
Adesso sto ripensando a così tante cose che se dovessi elencarle non mi basterebbe una vita intera, visto che sto ripercorrendo tutta la vita.
Ho trovato anche una spiegazione ed è banale. Solo che è difficile metterla giù a parole. Vediamo: assenza di diplomazia, intolleranza e impazienza. Questa mi sembra la spiegazione.
In questo modo riesco a spiegare, o forse a giustificare, quasi tutto. Anche il perché del fatto che il buco in tasca mi stesse guastando.
Così si spiega molto, o si giustifica, e così mi sento un po' più cònsono.
Dal 2005 a oggi molto è cambiato, ma sotto sotto sono ancora quello lì con le nocche insanguinate e un muro sfondato (bucato) che mi ghigna in faccia.
Contro ogni adagio popolare, i buchi aiutano.
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