Thursday, 27 February 2014

Where is the

So call me stupid or call me whatever you want. Tonight I proved again what a man should do.
There is the will, there are the emotions, there is duty, there is the law. And then there is that moment when you know what to do, when no matter what you follow the line and you behave as natural as you can.

Tonight, today, now I could have done something. I didn't.
I bent the rules of nature, I rode straight against my instinct and I did what balance required.
I'm proud of me.
Tonight I became a better person, I fought against myself.
And I won.
I won.

Monday, 24 February 2014

Colossus ergo sum



There is beauty beyond description in some songs. Lyrics that basically describe nothing and everything.
I really love what Norwegian metal musicians are doing in the last years. They moved from the breakthrough of noise destruction that was black metal to some more intellectual and ambitious kind of music. Solefald, Arcturus, In Vain are some that come to mind.
In the US there are bands like Agalloch, Gallowbraid, Caladan Brood. 

You need time to appreciate those bands, a lot of time and I can't find people loving this stuff, but who cares?
It is not even the music that seduces, it's the whole concept of... of... I don't know. I just know that this leaves me speechless.
Try this one also:

Sunday, 23 February 2014

Trembles the Temple

ASCENDING ASH-ENDING


I shiver in the blossoming scent
near the sewage treatment plant
while the radiant sun
 feeds the hematophagy 
of killer horseflies 
and lets in the vital breeze
the residual throb 
of an incomplete combustion,
filling the lungs with air
stabbing the tongue with taste.
I climb the smooth hill 
and I drown in the waste.

Thursday, 20 February 2014

Lìmbido

Pressènza

Limpido ma ancora tremante
il sospiro sussurrare alla pelle
e lento ma tuttora esitante
resta lo sguardo smussato dal tempo.
Grida il silenzio di grido ribelle
mentre in distanza t'avvicina
una sfera nel vuoto,
un fatto che eclissa
la buffonesca prole
dello stuolo di belle parole.


Paradossale come il solito che parole rinneghino parole, ma tant'è.
Si costruiscono i loro schifi e li mobiliano come Scavolini.
Dovrei essere io il patetico e ridicolo, invece sono la solita forgia che si sporge sopra l'orgia di nulla e niente a cui si accoda il serpente di squamosi e invecchiati veri palloni gonfiati.
Ciao, non ce la fate e non ce la farete col vostro spregevole intellettualismo del dare degli intellettualoidi falliti a quelli che vi hanno solo... ah, fiato sprecato.
Ciao.

Wednesday, 19 February 2014

Rudi radici per grida felici

Aspetta un attimo...
Aspetta seriamente un istante e ora dimmi: perché?
Semplice, eh, niente di fancy o agghindato, dimmi solo il perché.
Guarda, forse sono un po' sordo ma giuro che non ti sento parlare. Ah, non stai parlando.  Capisco. Quindi non sai o non vuoi dirmi il perché, d'accordo.

Come? Ah, adesso dici qualcos... Ma sì?! Veramente? Cioè mi stai dicend... no, devi proprio scherzare per dire una cosa simil... Che?!?
Sarei io!?!
Tu mi stai dicendo che sono io quello che blablabla?!?
Non per pararmi il culo, giammai!, ma non ti pare che tutto il circondarsi di merda sia un tuo bel lavoretto e non che il mio farlo notare sia una colp...

Ah, è così? Quindi adesso è colpa mia se ti sei seduta per mezz'ora di fronte a me solamente per guardare lo smartphone e per farmelo venir duro?
Ah, è colpa mia che ti ho scritto, eh? Colpa mia se ti ho riportata a casa su una spalla mentre vomitavi come un'astronave?
Ma seh! È colpa mia anche che tu abbia mollato quel manichino di Zara con cui passavi le serate a sorseggiare granite?

No, d'accordo. Se vuoi tenere quel broncio smerigliato da sbuffi periodici e inarcamenti sensuali di sopracciglia, ok.
E dovrei anche salutarti con trasporto quando ti incrocio?

Va bene, va bene. Adesso andiamo in cucina e facciamo 4 omelette così eliminiamo il problema alla radice.
Così a bocca piena taci.

Ma sì, d'accordo, mettiamo radici in cucina e svuotiamo il frigo. Ci sono ancora Fette al Latte.

Tuesday, 18 February 2014

The urge to become the Demiurge

This summary is not available. Please click here to view the post.

Don't be afraid, be yond.

Volevo chiamar sto post "il trionfo del tronfio" dove ovviamente il tronfio sono io.
Poi però ho scoperto di non sapere cosa "tronfio" significhi e allora, come giusto che sia per l'outcast outsider aut-aut che sono, ho stickato al titolo in inglese per fare il super cool.
Comunque: l'altro giorno un mio amico mi ha mostrato le slide del corso di "patologie mentali blablabla" della sua ragazza.
Tutto divertito comincio a leggere i sintomi dei vari disturbi della personalità e, ta-dan!, ho buona parte di tutti i sintomi! Paranoico, paranoide, anomalo, affetto d'istrionismo, soggiogato... TUTTO.

Al che ho cominciato ad esaltarmi (come mio solito) e tutto contento sono tornato a contemplare il soffitto lasciando che la fortuna mi baciasse.
La fortuna non mi ha baciato.

Mi ha limonato e ingravidato di saliva.

Tutto in linea, la giungla si auto-macheta da sola innanzi a me e io mi misuro con un goniometro il QI che sfora 200.
Intanto soldi piovono dal cielo e le fighe si scannano nel fango per potermi avere.
Tutto va a gonfie vele e, se anche non fosse così, nella mia mente è tutto vero. Gonfie vere.
Tra l'altro ho un utente assiduo del blog che visualizza dalla Nuova Zelanda: maestro del cambio di IP o Peter Jackson?

Basta, torno a nuotare nella cocaina e a pescare preziosi monili dai bidoni dell'immondizia.
Bye bye.

PS: niente, volevo vedere se leggete i PS di solito visto che sono una roba sempre postuma, come dire hangover.

Sunday, 16 February 2014

Osti-nazione vs Os-sessione

Non sono mai stato un tipo ostinato.
Non mi serve.
Non ho mai insistito su una cosa con testardaggine. Di solito se vedo che una cosa mi viene, bene, altrimenti ci becchiamo a Sodoma, baby.
Ostinato no, però sono sempre stato ossessionato. Ho quell'ossessione sinusoidale per cui ogni tot DEVO fare la tal cosa. Ovviamente senza ostinazione.
Il successo nella vita è un equilibrio tra scelta e accettazione. Uno sceglie azioni gratificanti e accetta gli esiti. Così vive bene.
Ricordo un compagno di corso durante la triennale che era ostinato. Era bravissimo, acuto, a volte anche simpatico. Ma era una piaga. Viveva male e il suo viver male lo trasmetteva involontariamente attorno a sé. Oltre a essere rabbuiante era elitario, uno di quelli che "tu non sai cosa vuol dire star male. Tu non sai cosa vuol dire soffrire. Tu non...." e blablabla di suo pessimismo elitario, o pessimo elitarismi.
Un giorno gli risposi: "quante bare hai portato al campo santo (=cimitero)?"
E lui: "ma cosa c'entra?"
"C'entra che io ho portato 8 volte la bara al cimitero"
"Ma cosa c'entra?"
"Niente. Stupido"

Il tipo era un ostinato. Ma non era ossessivo. Era di quelli che distinguono i momenti della giornata, dell'anno e della vita. Lui aveva i "momenti studio", i "momenti ricreativi" e così via. E infatti viveva male. Si imbottiva di sonniferi per rispettare il "momento sonno".

Io sono sempre stato ossessionato e ogni momento della mia vita è uguale agli altri, perché sotterranee le ossessioni non muoiono.
Ho conosciuto molte persone, felici e tristi, di successo e fallite, migliori e peggiori. Ma le uniche con cui ho potuto sentirmi capito erano quelle con l'ossessione.
Non ostinate, anzi, spesso svaccate e menefreghiste, svogliate e pigre. Ma sotto sotto te lo sentivi che c'era un fiume sotterraneo, un rombante motore pronto a mollare la frizione e lasciar quattro paia di pneumatici nel primo quarto di miglio.

Se uno si ostina a fare ciò per cui non è portato, soffrirà.
La mia fortuna è che ho sempre scelto cose in cui posso farcela. Quindi non è fortuna e nemmeno "amore per la sfida".
La verità è che "l'importante è partecipare" è una cagata ed è meglio scendere in campo solo con una bella armatura e armati fino ai denti.

Sto proseguendo con alcuni progetti. Niente roba da Nobel, eh, e nemmeno mi ci sto dannando l'anima (zero ostinazione) ma ce la farò. Perché è ossessione.
Non me ne frega di questo e quello, della vita sentimentale e delle prospettive future, visto che, se va con quest'ossessione, sarò alle Maldive su una sdraio a sorseggiare sangue di vergine da una noce di cocco.

Thursday, 13 February 2014

Today Tomorrow ToDestroy

After a long sleepless night and something like  50 coffee-cigarette combos, I am here grinning like an evil clone of myself.
Yeah, I did it again. A new victory and fuck off to everyone.

Loneliness kills. It's not exactly the same loneliness haunting isolated people, physically isolated, but it's loneneliness nonetheless.
Being a complete asshole, unable to share anything with somebody, this is my curse.
But.
Yeah, but
today I won three times.
First: I fucking ruled at the suicidal exam, after something like 2 hours I rised victorious. Secondly I discovered a new books series which rules. Third: I fucking got some grip on my book (the one I'm working on since I was 16).

So my life sucks but I can find some enjoyable parts of it, like the fact I'm a motherfucking genius and I don't care about your cumbersome way of living. Really, I don't care, I don't wanna know what's going on: my book confirmed.
It's not HL3, but close.

Goodbye Lenin, welcome to my hell.

Monday, 10 February 2014

Trangugiare traguardi

Eravamo in tre quando la neve ci ha colto alla sprovvista.
Con un paio di Vans con più buchi di una comparsa in Rambo 4 e una roba di tipo 3 km da percorrere in discesa, il terzo scomodo dei tre si arrende, lasciando il mio compagno d'arme e me tutti soli a fare i coglioni.
Avrò anche superato da secoli i 20 anni, ma con 30 cm di neve e una voglia matta di spaccarmi la testa (yeah, flirting with death) non ho saputo resistere all'ebbrezza di scivolare correndo imbottendomi di acqua come una cisterna, gridando bestemmie a squarciagola e superando gli imbranati ombrello-muniti con tracotanza da pilota di NASCAR.
Una ventina di volte ho rischiato di spezzarmi il collo, con tanto di socio bastardo che mi lanciava palle di neve.
Una ventina di volte mi sono chiesto quanto cazzo di coglione mi stavo comportando.
Un milione di volte lo rifarei.
Era freddo, umido, stupido. Eppure tutto diventava ininfluente, dai traguardi che devo raggiungere alle gambe che devo traguardare.
Fanculo.
L'apoteosi della mia infantilità, l'apogeo del mio egocentrismo, l'anossica aria che respirata soffoca.

Sono sempre più una bufera di incazzatura, un clown che ride degli infelici per coprire la propria infelicità. Sono una persona pessima, malvagio, spietato, insicuro, affamato.
Sono la summa delle somme di tutte le sommatorie divergenti che esistano, sono inaffidabile e ineffabile.
Sono una merda.

Però cazzo se non mi sono divertito! Io contro gli agenti atmosferici, io come gli antenati, io immemore di tutto tranne che dei muscoli che fremevano nello sforzo di tenermi vivo.

Assentheismo! Quel che manca deve essere assente e quello che c'è è un eterno presente.
Vivete pure le vostre troiate, tanto io mi diverto con poco.

Il giusto mezzo

"La verità sta nel mezzo" e io vado in treno.
Cosa succede di innovativo? Beh innanzitutto ero tutto tranquillo a misurarmi a spanne il QI quando mi squilla il telefono.
Rispondo, è una tipa.
Mi telefona per chiedermi il MIO numero di telefono.

Ancora scosso dalla telefonata incontro una seconda tipa che mi fa:
"Ommioddio! Ma tu conosci X???"
"Eh, sì..."
"Ommioddio, che emozione. È ormai da anni che io LO AMO!"
"Ma chi... X?"
"Ma noooo! Il suo amico!"
"Ma chi?"
"TU!"

Boh, ecco. Questo è quanto.
Ho già la canna della pistola in bocca e me la spompino prima di tirare il grilletto.

Monday, 3 February 2014

Bisogni, trisogni, ... multisogni.

LA FOGNA DEI SOGNI

Hai visto l'arcobaleno
spezzarsi a metà del cielo?
Il femore policromatico
che corre verso la ricchezza
ora sanguina incompiuto
come l'acquedotto romano
con sottomultipli arcuati
archi di arcate sopraccigliari
che si incupiscono al passaggio
di stronzi e secoli,
che non di saggia vecchiaia
si ingrigiscono
ma di schifo da letamaio
del partoriente mammifero:
scimmia, porco, balena,
sotto l'arcobaleno
ogni uomo sogna
un cesso per il bisogno.





Ciao, piove sul bagnato come cagare in doccia. Ho trovato che è belligerante descriversi fecalmente, tanto più che tutto è lecito in amore e in guerra. Trovandomi in entrambi i frangenti, infrango un paio di regole e mi ributto a sprangare l'indefinita parvenza di sanità mentale che ancora jaffj avm,n on owf klg sbun x iq+hfe jfjngb nn<lsPÙPF 85E FA+4oin amfl ja

Ciao.