Non sono mai stato un tipo ostinato.
Non mi serve.
Non ho mai insistito su una cosa con testardaggine. Di solito se vedo che una cosa mi viene, bene, altrimenti ci becchiamo a Sodoma, baby.
Ostinato no, però sono sempre stato ossessionato. Ho quell'ossessione sinusoidale per cui ogni tot DEVO fare la tal cosa. Ovviamente senza ostinazione.
Il successo nella vita è un equilibrio tra scelta e accettazione. Uno sceglie azioni gratificanti e accetta gli esiti. Così vive bene.
Ricordo un compagno di corso durante la triennale che era ostinato. Era bravissimo, acuto, a volte anche simpatico. Ma era una piaga. Viveva male e il suo viver male lo trasmetteva involontariamente attorno a sé. Oltre a essere rabbuiante era elitario, uno di quelli che "tu non sai cosa vuol dire star male. Tu non sai cosa vuol dire soffrire. Tu non...." e blablabla di suo pessimismo elitario, o pessimo elitarismi.
Un giorno gli risposi: "quante bare hai portato al campo santo (=cimitero)?"
E lui: "ma cosa c'entra?"
"C'entra che io ho portato 8 volte la bara al cimitero"
"Ma cosa c'entra?"
"Niente. Stupido"
Il tipo era un ostinato. Ma non era ossessivo. Era di quelli che distinguono i momenti della giornata, dell'anno e della vita. Lui aveva i "momenti studio", i "momenti ricreativi" e così via. E infatti viveva male. Si imbottiva di sonniferi per rispettare il "momento sonno".
Io sono sempre stato ossessionato e ogni momento della mia vita è uguale agli altri, perché sotterranee le ossessioni non muoiono.
Ho conosciuto molte persone, felici e tristi, di successo e fallite, migliori e peggiori. Ma le uniche con cui ho potuto sentirmi capito erano quelle con l'ossessione.
Non ostinate, anzi, spesso svaccate e menefreghiste, svogliate e pigre. Ma sotto sotto te lo sentivi che c'era un fiume sotterraneo, un rombante motore pronto a mollare la frizione e lasciar quattro paia di pneumatici nel primo quarto di miglio.
Se uno si ostina a fare ciò per cui non è portato, soffrirà.
La mia fortuna è che ho sempre scelto cose in cui posso farcela. Quindi non è fortuna e nemmeno "amore per la sfida".
La verità è che "l'importante è partecipare" è una cagata ed è meglio scendere in campo solo con una bella armatura e armati fino ai denti.
Sto proseguendo con alcuni progetti. Niente roba da Nobel, eh, e nemmeno mi ci sto dannando l'anima (zero ostinazione) ma ce la farò. Perché è ossessione.
Non me ne frega di questo e quello, della vita sentimentale e delle prospettive future, visto che, se va con quest'ossessione, sarò alle Maldive su una sdraio a sorseggiare sangue di vergine da una noce di cocco.