Friday, 31 January 2014

La vita come volontà di rappresentazione

Sarà il mio sguardo, sarà che ho più bestemmie sulla lingua che sangue nelle  vene, sarà che l'umanità si divide in due categorie (le merde e i miei X-[Wo]Men), comunque sia... Boh.
Seriamente: tu che mi chiedi l'accendino e poi mi chiedi anche di fumare con te e, mentre t'arricci le frange della sciarpa, con leggerezza mi chiedi il numero di telefono (vecchia, ormai c'è Ask.fm!).
Seriamente: tu nordafricano d'ascendenti berberi che mi minacci di morte perché alla tua insistenza ho risposto con "ma diocan?!".
Seriamente: tu che mi scrivi nel cuore della notte perché io venga a trovarti dopo 2 anni che non ci vediamo.
Seriamente: tu che mi aiuti a progredire col teorema di "tutto è violenza" e mi spingi a cantare gli Steel Panther con tanto di air-guitar.
Seriamente: tu che mi vedi quotidianamente e butti l'ombrello a terra perché lo raccolga e io ti ignoro.
Seriamente: tu che, appena presentati, mi ridi in faccia incurante del lifting facciale in arrivo a suon di nocche e brutalità.
E seriamente: voi, miei X-Men, D., L., M., Z., B. e C. che riuscite a non ammazzarmi ogni volta.

Sarà che sono così un duro che non se ne accorgono ma ho vinto anche stavolta.

Sarà che tremo ogni volta che sto con te, ultima e definitiva seriamente, io diocan ti voglio portare in spalla all'altare e in culo tutto il resto.

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