«Qui Deconci, ne abbiamo un altro»
Questo era arrivato presto, la marea è ancora alta eppure sembra che questo nell'acqua proprio non volesse starci.
Lo prende saldo, sotto le spalle, e lo trascina lungo la spiaggia. Lo lascia cadere lentamente. Ma questo è un'asse e sfonda nella sabbia con un tonfo.
Non guardare gli occhi.
Si volta, raggiunge l'abitazione.
Freelance gli sta saltellando attorno, scodinzola e festeggia.
«Bravo, sì. Merito tuo!»
Apre la porta, la tiene aperta e Freelance entra felice verso la ciotola rossa.
Si avvicina all'armadio metallico, apre un'anta, prende un paio di scarti di macellazione. Neanche il tempo di lanciarli e Freelance li divora.
Si gira, il letto sfatto, due piatti da lavare sul tavolo. Un giornale a terra stropicciato.
Guarda il cane che divora carni.
«Sai che potresti fare la donna di casa? Ti addestrerò a lavare i piatti».
Esce sul retro, sotto la tettoia saltella un corvo.
«Via!»
Ali nere nell'alba nascente.
Prende il serramanico dalla tasca TLAC apre uno scatolone, ne estrae un sacco pesante e nero.
Torna in casa.
Apre il cassetto accanto al letto. No. Si volta, eccola sul tavolo.
Prende la macchina fotografica, se la mette al collo e torna sulla spiaggia.
Oggi i corvi non erano pronti così di buon'ora. Darwin.
Meglio comunque. Vederli banchettare è sempre... non è bello, ecco.
CLICK, CLICK, CLICK, CLICK. Quattro foto in croce.
Un piede sotto la spalla, fa leva, gira il cadavere a faccia in giù. Armeggia col sacco, lo stende sopra al corpo. Lo rigira, un paio di accorgimenti, chiude la grossa cerniera.
Imballato.
A venti metri da lui uno stormo di uccelli, poca luce per vederli, prende il volo.
Niente resta fermo sull'estuario. Tranne io.
Ho sempre trovato una profonda connessione tra "estuario" e "Calvario". Oltre all'assonanza /rima/ boh palese. Per quel qualcosa di "finale" che entrambi condividono. L'estuario mi ha sempre puzzato di "stasi prima dello schianto", quel posto dove le correnti di fiume e mare si bilanciano e ciò che si è fatto un bel tour sballottolato in discesa deve fermarsi.
L'estuario non è un luogo molto vario, spesso paludoso e lagunoso. Ma mai lacunoso: bello pensare che ogni merda che buttiamo nel panta rei di un fiume PAM all'estuario ci arriva e una specie di arcangelo sta lì con l'I-Pad a fare il check di tutta la roba che arriva.
Se volete l'estuario è una realizzazione di una legge di conservazione (quelle con la derivata rispetto al tempo di una densità eguale alla divergenza di una corrente). Ecco, quello è l'estuario.
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