Saturday, 3 August 2013

Stimare i fili di burattini di budino

L'idea del Master of Puppets mi si è innestata in tenerissima età (~ 8 anni) con Battery, Welcome Home (Sanitarium) e Orion che sono strappalacrime come il finale del Gladiatore o le fottute cipolle rosse grandi come angurie.
"World is a stage", può darsi ma sarà uno schifo da un metro quadrato ottenuto dall'intarsio di rifiuti tossici e pezzi di bambole gonfiabili.
Basta, baby, noi non siamo Morgan Freeman o Micheal Caine col nostro sorriso sottotono del classico "te pijo pe r culo". Non siamo nemmeno il Clint Eastwood monoespressivo con sigaro all'orizzonte e, fortunatamente, nemmeno Massimi Boldi baldanzosi nello schifo.
Se siamo something dealing with acting, siamo frigide marionette in mano al pensionato decrepito che spaventa bambini allevati a Game Boy e Yugi-Oh con storielle sulla verginità della madonna.

Come sempre rimarchevolmente rimarcato dal Vostro Assentheismo, siamo sacchi di acqua che ci tagliamo al minimo silenzio e riversiamo interiora colme di flora intestinale sul marciapiede insanguinato.

Antropocentrismo del cazzo, siamo solo scimmie coi peli a macchie e un concetto di vita dopo la morte che è così gay e infantile che un verme saprebbe morire con più dignità.
Ciao, people, crepiate o capiate.

Megalomania umana
ci porta a sputasentenziare
che l'esistenza terrena
sia impersonare l'attore
col ruolo applaudito dallo stuolo
di plateali seggiolini vuoti.

Teatro sarà il cosmo
Broad-in every -way
il posto dove tu sei
è più un teatrino ambulante
su due ruote eccentriche
da mangiafuoco spinto.

Pupazzo, burattino,
marionetta
stiracchi i fili al mattino
ti accasci a sera sul letto
con una croce di legno
dietro l'angolo
che al minimo segno
di evasione
ti ritrascina a saltellare
per la pubblica derisione.

Molle, flaccido, cadente burattino
la tua materia prima è budino
che si accascia in un battito di ciglio
sminuzzato dai fili catene
sul ciglio
della strada
con l'erba
e la merda
a tenerti a bada.

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