Wednesday, 7 August 2013

In riva all'Ago

In riva all'ago ogni dettaglio fa differenza
un istante di svago e il minuto metallo
entra in mescolanza con il pagliaio giallo
di fili e trame di vite che bruciano
ammazzando di fame quelli che non brucano.

In riva all'ago non sei mai troppo attento:
con vero agonismo mi sfida
ogni volta che tento
di passare il fil sentimento nella cruna di carne cruda.

In riva all'ago resti in bilico
quando lembi l'ago cuce sopra il divario
e dona senso e luce a pezzi di caos frammentario.
Oppure trafigge e lento logora,
i difetti amplifica e la struttura sàbota.


L'ago è un oggetto strano: è la vagina per il filo e il pene per il tessuto.
Ma il tessuto è fatto di fili, quindi l'ago è il gluone, è il mezzo per cui tutti i ripari (alla nostra fragile e infreddolita natura umana) sono stati creati.
Non è monotematico come un chiodo fisso, non è l'anello essenziale di una catena che lega/imprigiona.

L'ago è snob, è demiurgo che non resta, delega mansioni collanti e passa ad altro.
L'ago è prezioso e l'ago è pericoloso, intruso inavvertibile, metallico creatore di emotive bandiere e stendardi.

In riva all'Ago tessiamo, passiamo oltre, lo sguardo sul cielo puntaspilli fissiamo raschiato da aghi stelle cadenti, tessiamo.
Sulla frontiera che si espande, con strutture alle spalle e caos innanzi, avanziamo nell'ignoto di frammenti separati, e... possiamo.

Sulla riva dell'Ago tessiamo.

"tessiamo"

No comments:

Post a Comment