Monday, 26 August 2013

Il sermone del salmone

Quando dicono che "è tutto un tira e molla" hanno proprio ragione. Soprattutto tira.
Partendo dal fatto che la vita è tutta una tirata in salita verso la cima e, una volta arrivati, si scopre che hanno aperto un McDonald's sull'arcadico prato del tuo primo bacio.
Poi si tirano le somme delle cose, giunti (o non giunti) a certi traguardi. Poi si tirano i fili delle marionette, si tira avanti e infine si tirano le cuoia.
Non tiriamola per le lunghe, è proprio un tira e molla.
Come molli le sabbie mobili quotidiane, come molla del letto che perfora il materasso e ti molla una cicatrice da gladiatore. Come quando ti molla la tipa per "incompatibilità".
Molla l'osso e tiriamoci una riga sopra.
O tiriamoci una riga di coca.

È un tira e molla con il sole e le stagioni, col pendolo di mia nonna che lo sento ancora toctoctare di notte e mi fa paura. Tira e molla il vento che frusta le fronde ma non sradica i tronchi e tira e molla la mandibola che fa su e giù e qua e là e spappola roba prima di deglutire.

Tira e molla coperte nella notte invernale e la giacca a metà stagione, tira e molla le preferenze nelle urne durante l'elezione, e tira e molla sto cazzo durante un'erezione.

Tira e molotov, terra e molla. Tutto un moto armonico forzato con attrito viscoso. Beh, dignitoso, no?

Tira la sigaretta, mollati nell'ubriachezza. Molla la presa al polso e tiratela vicina per il busto. Molla ogni timore e tirati sul sentiero giusto.

Non lo so, forse essere abitudinari non significa avere abitudini, ma capire che TIC-TAC passa il tempo, TIR-MOL niente cambia e se cambia non dà stupore, non ha sapore, non sa di umore.
Ormai lo vedo negli occhi di overcinquantenni, tutti Woodstock per farsi una vita lontana che tornano come i salmoni al paese d'origine.
Ci tornano stranieri estraniati in un tira e molla di appartenente e alieno.
Con neonati al seno o completi assenti figli, con sorrisi infantili e dubbi sottili.

Tira e molla l'orso al torrente che goffo e grasso prende al volo muti salmoni che ripercorrono all'indietro il loro passato.

Tira, sì. Ogni paura lontano.
Molla, certo. Il rumore inutile.

Il salmone non fa alcun sermone, perché è muto.
L'uomo può emettere invece suono, che è musica.

Tira e molla. Pugni ad ogni ostacolo.
Tira e molla, un ballo in festa.
Perché se i pesci sono sani, io non ho pinne, ho mani.
E l'inferno in testa.

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