Monday, 8 July 2013

Sun I Call


Dall'intro di sax alle voci che sembrano attraversare tutto lo spettro dell'udibile. Dalle liriche pagane alle sviolinate interne.
Un climax di intensità indescrivibile.

Questo brano mi segue ormai da anni (7 per la precisione) e l'ho sempre ritenuto un capolavoro.
Quando l'ho fatto ascoltare ad altri mi sono sentito rispondere le cose più disparate: "troppo complicato", "troppo pretenzioso", "troppo monotono", ecc...

Su una cosa avevano ragione: questa composizione è troppo.

Solefald, "Sun I Call":


Sun I call burning wheel
Sword I call wolf of steel

Star I call sword of light
Rune I call sign in stone

Man I call tree that thinks
Earth I call grave of men

God I call not of earth
Sky I call home of gods

Sea I call flock of waves
Ship I call horse at sea

Mount I call giant dead
Wind I call Midgard's breath

Life I call kiss of gods
Fire I call wrath of life

Love I call lust for more
Child I call made of love

Name I call eternal life
Worth I call what lives on

Law I call hard as Hel
Fear I call unjust law

King I call head of men
Queen I call pride of king

Dream I call what is not
Time I call Odin's dream

World I call Yggdrasil
Death I call end of all

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