Sunday, 7 July 2013
A me mi sale il Sìnai. E che botta!
Non capivo dove mi trovavo finché non capii che non stavo capendo. Il fatto stesso di essere cosciente era, secondo me, una pura formalità, come un dono recapitato dal postino che ti tira giù dal letto per farti firmare la ricevuta.
Ricordo solo che in quel momento non ricordavo, quindi posso affermare che ricordo di non ricordare e non ricordo di ricordare.
Comunque sia mi sono appoggiato a una parete, un po' stanco e abbastanza confuso. In quel momento appare un essere molto inquietante che, sguardo fisso sul mio sguardo che lo fissava, mi dice:
-ciao, sono il Profeta-
Io lo guardo, provo a rispondergli per le rime ma al volo non mi viene niente che rimi con "profeta", se non "acquieta" dal verbo acquietare.
Quindi resto lì ad ammirare la sua saggezze intrinseca.
Lui mi allunga un foglio a quadretti con delle scritte fatte col sangue e mi dice:
-è ora che tu impari i comandamenti-
Solo che non sono i comandamenti! Boh! Capito?
Telecomanda menti:
1.Molti vivono,
tutti muoiono
2.La forma la puoi ignorare,
il contenuto la fa da padrone,
ma se ti può consolare
niente importa alle persone.
3.Non puoi capirmi,
né interpretarmi,
ma puoi lasciarmi
tutte le tue armi.
4.La certezza
è solo brezza.
5.L’eroismo è la follia
enfatizzata
dalle folle adoranti,
imbevute
di squallido obnubilamento.
6.Il silenzio
è il tacito assenso
che apre le porte
al male.
7.Il pianto innocente
di cui nessuno si pente
non apre la mente
e nessuno lo sente.
8.Se niente c’è dentro,
niente può uscirne
9.Un tuffo nel passato
è un sogno agognato,
un silenzio esasperato,
ed il tempo è passato
10.Sono incompiuto
e inconcluso,
ma soprattutto
inconcludente:
inizio un’opera
e non riesco
e mai riuscirò
a conclu
Bella lì, Profeta! Adesso sì che so di che pasta (mi) sono fatto!
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